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L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è
uno è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti
i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci
sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti:
accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di
non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione
e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere
chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno,
e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino, Le città invisibili, Einaudi, Torino, 1972

Il progetto intende sviluppare e rafforzare la cittadinanza attiva, della legalità e della corresponsabilità, attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni comuni. 
I beni comuni sono quei beni necessari alla comunità per poter vivere bene e svilupparsi; dunque essa deve curarli, preservarli per il futuro e trarre da questi un giovamento utile al sociale e alla collettività.

Ma quali sono i beni comuni? Ne fanno parte, 
essenzialmente, le risorse naturali, l’aria, la fauna selvatica e la flora tutelata, i beni archeologici, culturali, ambientali.


Tra i beni comuni urbani fondamentali, vi è un bene immateriale che ci segnala il reale avanzamento di una società: LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DELLA PERSONA. Il benessere è quell’insieme di condizioni che permettono tanto ai singoli quanto ai gruppi – nessuno escluso – la propria realizzazione in maniera piena e spedita. C'è una domanda di "vita buona" che deve essere sostenuta, trasformata da virtuale in effettiva. In generale, una condizione di non benessere e dunque di “disagio” si determina ogniqualvolta sia negata alla persona la libertà di svilupparsi pienamente, cioè di affermare la propria dignità di individuo unico e irripetibile e di valorizzare i propri talenti (art. 3, comma 2° della Costituzione).

ASSOCIAZIONI COINVOLTE NEL PROGETTO

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO LETIZIA, ASSOCIAZIONE MARINANDO, ASSOCIAZIONE ITALIANA PERSONE DOWN, PER UNA SOLIDARIETA' FATTIVA, ASSISTENZA GENITORI E BAMBNI OSPEDALIZZATI - AGEBO, C.S.I. - CENTRO SPORTIVO ITALIANO - COMITATO PROVINCIALE DI RAVENNA

DISAPP

In questo progetto le associazioni in rete si ripropongono di costruire una APP utile a tutti gli utenti già seguiti dalle singole associazioni e, soprattutto, per avere uno strumento più agevole e funzionale da poter raggiungere quelle famiglie, quelle persone che ad oggi non sono ancora state intercettate dal mondo del terzo settore. "App" come vera e propria applicazione per il telefono cellulare. Affidandosi a ditte specializzate, l’idea è proprio quella di creare una nuova metodologia funzionale e moderna per poter essere più vicini alle famiglie attraverso uno strumento nuovo. La App pubblicizzerà le attività promosse dalle associazioni in rete, aiuterà materialmente le famiglie a meglio organizzare i tempi, le agende, il benessere della vita quotidiana.





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